I ricercatori mappano per la prima volta la rete di distribuzione dei contenuti di Netflix

Gli scienziati della Queen Mary University di Londra (QMUL) hanno rivelato l’infrastruttura di rete utilizzata da Netflix per la distribuzione dei contenuti, imitando il processo di richiesta di film da tutto il mondo e analizzando le risposte.
Si ritiene che lo studio sia il primo a mappare la distribuzione dei server fisici di Netflix in tutto il mondo.
I ricercatori della School of Electronic Engineering and Computer Science hanno scoperto che i server sono distribuiti in 233 località in sei continenti. I loro risultati mostrano che gli Stati Uniti rappresentano la stragrande maggioranza del traffico, seguiti inaspettatamente da Messico, Regno Unito, Canada e Brasile. I loro risultati confermano l’importanza di varie regioni come principali mercati Netflix, a giudicare dalla semplice distribuzione di server in esse.
Essendo una delle piattaforme di video on demand più grandi al mondo, Netflix offre una grande quantità di traffico Internet. Ma finora è rimasto un mistero come la piattaforma fornisca il suo traffico, al fine di evitare lo stallo del video durante la riproduzione.
Nei mesi di aprile e maggio 2016, i cinque ricercatori di QMUL hanno richiesto video dai computer dell’università, localizzando le richieste utilizzando un’estensione del browser. Hanno studiato il traffico erogato dai server in ciascuna regione, evidenziando la relativa dipendenza dagli Internet eXchange Point (IXP) e dai server degli Internet Service Provider (ISP).
I risultati espongono differenze significative tra paesi e continenti. Mentre in Nord America Netflix è presente in molte località contemporaneamente, la situazione della distribuzione in Europa è diversa. Per la maggior parte dei paesi europei, i server Netflix vengono distribuiti solo in poche località, probabilmente scelte con cura per paese. La notevole eccezione a questo schema è il Regno Unito, dove i ricercatori hanno osservato un’ampia diffusione in tutto il paese, in particolare all’interno degli ISP. A livello di paese, lo studio ha individuato diverse strategie utilizzate da Netflix per scegliere le posizioni in cui posizionare i server.
Timm Boettger, primo autore dell’articolo della School of Electronic Engineering and Computer Science, ha dichiarato: “Lo studio è importante in quanto fornisce una panoramica di come funziona Internet di oggi. Le diverse strategie di implementazione osservate sono causate da differenze regionali intrinseche, costringendo Netflix ad adattare la sua strategia per garantire tempi di avvio dei film ridotti ed evitare lo stallo video durante la riproduzione.Queste differenze non sono causate solo dal modo in cui un ISP connette i suoi utenti finali, ma anche da come diverse reti intermedie e ISP si interconnettono e scambio di traffico”.
Il professor Steve Uhlig, supervisore senior del team e ricercatore principale del progetto Horizon 2020 ENDEAVOR che ha supportato questo lavoro, ha dichiarato: “Questo studio evidenzia l’importanza dell’ecosistema IXP ancora ampiamente sottovalutato. In effetti, gli IXP sono fondamentali per supportare l’alta velocità connettività in Internet, in particolare per i grandi player di distribuzione di contenuti come Netflix. Questo studio supporta la necessità di svolgere più ricerche rilevanti per gli IXP, come fatto nell’ambito del progetto ENDEAVOR”.